lunedì 30 aprile 2012

DALLA RELIGIONE COME OPPIO DEI POPOLI ALLA COCAINA SUL POSTO DI LAVORO. UGOLINI B.,L’uso della cocaina al posto dei diritti, L'UNITA', 30 aprile 2012

C’è un fenomeno nuovo che incombe sul mercato del lavoro, quello che si vorrebbe riformare. È l’uso non di nuove relazioni industriali onde dare al lavoratore dignità, diritti, un ruolo da protagonista, bensì «stupefacenti per lavorare meglio». La cocaina al posto di contratti moderni.

VIDEO. CAPITALISMO E MODERNITA'. UN LIBRO DI DIEGO FUSARO

Diego Fusaro presenta il suo libro MINIMA MERCATALIA. FILOSOFIA E CAPITALISMO, Bompiani, 2012

Biografia e curriculum dell'autore:

TEORIE ECONOMICHE E CONFUTAZIONI. BURGIO A., Come confutare le teorie dominanti. Recensione a Lunghini G., Conflitto, crisi, incertezza, B. Boringhieri, 2012, IL MANIFESTO, 27 aprile 2012

Un saggio che rovescia la dottrina economica neoliberale e pone con forza la necessità di spiegare la sua egemonia nonostante il fallimento

mercoledì 25 aprile 2012

FAMILISMI AMORALI. PILATI P., Chi sono i padroni d'Italia, L'ESPRESSO, 29 febbraio 2012


Benetton, Berlusconi, Boroli, Caltagirone, Della Valle, Del Vecchio, Ligresti, Pesenti, Tronchetti Provera. Più gli Agnelli. Sono le dieci famiglie che, grazie a mille intrecci. fanno il bello e il cattivo tempo nel capitalismo nostrano. Che sia da 'liberalizzare' un po' anche questo?



domenica 22 aprile 2012

FAMILISMI AMORALI. MANCA D., Luciano Benetton e la corsa di 47 anni, IL CORRIERE DELLA SERA, 22 aprile 2012

Oggi come negli anni Sessanta il Paese deve ritrovare la voglia di stupire. Cultura e arte sono fondamentali


LA CRISI DEL MODELLO OCCIDENTALE. BUONO M., Smarcamenti in campo. Una puntata di REPORT, 22 aprile, 2012

ANTICIPAZIONE - Un viaggio attraverso Italia, Europa, Usa e Sud America per raccontare altri modelli di economia e finanza: imprese che hanno scelto di mettere la persona al centro del proprio processo economico; banche che non fanno speculazione ovvero non mercato della finanza ma finanza per il mercato. Come vogliono realizzarla a Nantes. Hanno pensato che se il paradosso della nostra epoca è una crisi di liquidità in mercati inondati di liquidità, via la liquidità negli scambi tra le imprese locali. Così non c’è la tentazione di usare il denaro per la speculazione.

lunedì 16 aprile 2012

ANTROPOLOGIA DEL DENARO ED ECONOMIA. INTERVISTA A DAVID GRAEBER. TESTO ORIGINALE, da NAKEDCAPITALISM.COM, 26 agosto 2011

David Graeber currently holds the position of Reader in Social Anthropology at Goldsmiths University London. Prior to this he was an associate professor of anthropology at Yale University. He is the author of ‘Debt: The First 5,000 Years’ which is available from Amazon.
Interview conducted by Philip Pilkington, a journalist and writer based in Dublin, Ireland.

ANTROPOLOGIA DEL DENARO ED ECONOMIA. UNA INTERVISTA ALL'ANTROPOLOGO DAVID GRAEBER, da SINISTRAINRETE.INFO

Su cosa si fonda il valore del denaro? Come si origina il debito? Di fronte alla crisi globale che scuote oggi le più potenti economie capitalistiche del pianeta, sono probabilmente molti i profani di economia che, come il sottoscritto, si sono posti magari per la prima volta nella loro vita domande del genere.
Ho quindi deciso di realizzare e pubblicare su questo blog (sinistrainrete) la traduzione di un'interessante intervista all'antropologo (nonché militante anarchico) David Graeber, già professore associato di Antropologia a Yale e oggi assistente di Antropologia Sociale presso la Goldsmiths University di Londra.
La brillante carrellata storico-antropologica proposta da Graeber nel suo ultimo lavoro, "Debt: the First 5.000 Years" (MelvilleHouse Publ.), ci riporta alle origini del credito nell'Antica Mesopotamia e all'invenzione delle prime forme di moneta coniata da parte dei grandi imperi del passato, offrendo spunti particolarmente interessanti per interpretare la "crisi del debito" che sta sconvolgendo gli equilibri del mondo capitalistico.
L'intervista, disponibile in inglese sul blog naked capitalism, è stata realizzata dal giornalista e scrittore irlandese Philip Pilkington. Traduzione di Don Cave. Un grazie a DueCents (aka Paul D-Boy Kondratiev) per la segnalazione.

domenica 15 aprile 2012

LAVORO E GLOBALIZZAZIONE 4. MARKS K., Exposed: The reality behind London's 'ethical' Olympics , THE INDEPENDENT, 14 aprile 2012


Olympic-branded gear – to be worn by British athletes and Games volunteers – is being manufactured for Adidas in sweatshop conditions in Indonesia, making a mockery of claims by London 2012 organisers that this summer's Games will be the most ethical ever.



LAVORO E GLOBALIZZAZIONE 7. Nike workers 'kicked, slapped and verbally abused' at factories making Converse , DAILY MAIL, 13 luglio 2011

They're one of the world's top sports clothing brands, but for years Nike have been dogged by allegations of sweatshops and child labour.
Now workers making Nike's Converse shoes at a factory in Indonesia say they are being physically and mentally abused.


LAVORO E GLOBALIZZAZIONE 6. FOLEY S., Stephen Foley: Decades of criticism have not cleaned up supply chains , THE INDEPENDENT, 14 aprile 2012

Last year it was Nike. Indonesian workers manufacturing for its Converse brand told undercover reporters that supervisors slap them in the face and kick them if they make mistakes. The mainly female workforce at the factory in Pou Chen makes 50 cents an hour, we learned, and those who file complaints can expect to be fired.

LAVORO E GLOBALIZZAZIONE 5. MARKS K., Factory workers are 'forced to lie' during Adidas safety inspections , THE INDEPENDENT, 14 aprile 2012

It's no secret why Adidas and other sportswear brands such as Nike, Gap, H&M and others get most of their products manufactured in developing countries. Wages are cheap, labour law is lax, and people are desperate for jobs. Over the past decade, such companies – in response to public pressure – have taken steps to monitor their supply chains, enforcing minimum pay and conditions and outlawing child labour.

LAVORO E GLOBALIZZAZIONE 3. BARBOZA D., In Chinese Factories, Lost Fingers and Low Pay, THE NEW YORK TIMES, 5 gennaio 2008

GUANGZHOU, China — Nearly a decade after some of the most powerful companies in the world — often under considerable criticism and consumer pressure — began an effort to eliminate sweatshop labor conditions in Asia, worker abuse is still commonplace in many of the Chinese factories that supply Western companies, according to labor rights groups.

LAVORO E GLOBALIZZAZIONE 2. SIEGLE L., Britain's appetite for fast fashion is pushing workers into starvation conditions, THE GUARDIAN, 8 agosto 2010

Once again the closet opens and the skeletons tumble out. Here are three of the most outwardly respectable high-street stores – including one that often waves around its world-saving plan and another assumed to have got its supply chain in order following exposés of working conditions in the 1990s – connected to miserable Gurgaon garment factories.



LAVORO E GLOBALIZZAZIONE. CHAMBERLAIN G., Gap, Next and M&S in new sweatshop scandal, THE GUARDIAN, 8 agosto 2010

Some of the biggest names on the British high street are at the centre of a major sweatshop scandal. An Observer investigation has found staff at their Indian suppliers working up to 16 hours a day.
Marks & Spencer, Gap and Next have all launched their own inquiries into the abuses and pledged to end the practice of excessive overtime, which is in flagrant breach of the industry's ethical trading initiative (ETI) and Indian labour law.

mercoledì 11 aprile 2012

CAPITALISMI USA-CINA. EIDELSON J., FoxConn, una volpe a guardia del pollaio, IL MANIFESTO, 10 aprile 2012

SFRUTTAMENTO - L'azienda con oltre 1 milione di operai, produce per conto di Apple, Microsoft e Dell che usano compiacenti e antisindacali agenzie di certificazione del lavoro. È famosa per i suicidi operai.


Denuncia da Hong Kong: straordinari «estremi», salari da fame, furto di salario e una «gestione militare» della forza lavoro Subito la Fla ha puntato a coinvolgere azionisti delle multinazionali, di fatto per farli «indagare» su se stessi.

CAPITALISMI USA. APPLE E CARTELLI. TMNEWS, USA, la Apple nel mirino dell'antitrust, IL CORRIERE DELLA SERA, 11 aprile 2012

Per il dipartimento di Giustizia, le aziende si sarebbero accordate «per aumentare i prezzi» dei loro libri più popolari

MILANO - Gli Stati Uniti hanno intentato una causa antitrust contro Apple e cinque dei più grandi editori del Paese, accusandoli di accordi illegali per fissare i prezzi degli e-book. Lo dice il Wall Street Journal.
L'ACCUSA - Secondo il dipartimento di Giustizia americano, le aziende si sono accordate «per aumentare i prezzi» dei loro libri più popolari. In base alle accuse, tramite l'intesa le aziende avrebbero smesso di competere sui prezzi, imponendo un prezzo al dettaglio per gli e-book superiore a quello finora praticato. Apple avrebbe percepito una commissione del 30% per ogni libro elettronico venduto. Oltre al colosso di Cupertino (che vende libri elettronici tramite l'applicazione iBooks), le altre aziende accusate sono Hachette Book Group, HarperCollins Publishers, Macmillan Publishers, Penguin Group e Simon&Schuster. In pratica, tutti i più importanti editori americani ad esclusione di Amazon.com

domenica 8 aprile 2012

CAPITALISMO USA E MERITOCRAZIA. MAZZONIS M., Merito? Quale merito?, L'UNITA', 8 aprile 2012

“Mentre leggete questa frase avete guadagnato cento dollari”. Il NYT di stamane pubblica una classifica dei redditi degli amministratori delegati più pagati d’America. Sono cifre da capogiro e l’articolo comincia più o meno come questo post. Il più ricco di tutti è il nuovo capo della Apple, Timothy Cook. Con i suoi 378 milioni di salario si comprano quasi due milioni di telefonini prodotti dalla casa di Cupertino. Con una particolarità rispetto ad altri superstipendi: quello di Cook è pagato sopratutto in azioni, ma è di 300 milioni più alto del numero due. Cook è un fuori quota. Ovvero, in qualche forma legato alla performance – anche se finanziari del gruppo.

CAPITALISMO, CRISI E COMPLOTTO AMERICANO. CARABINI O., Recensione a Elido Fazi, La terza guerra mondiale?, L'ESPRESSO, 5 aprile 2012

Recensione a Elido Fazi, La terza guerr mondiale?, Fazi Editore.




mercoledì 4 aprile 2012

IMPRENDITORI DI SE STESSI. TALARICO R., "Ma l'Italia è un Paese di imprenditori che si sono fatti da sè". Intervista con Giuseppe Roma, direttore del CENSIS, LA STAMPA, 2 aprile 2012

"Ma l`Italia è un Paese di imprenditori che si sono fatti da sé" Il direttore generale del Censis: i giovani industriali fanno fatica a ricevere prestiti dalle banche

LAVORO E IDEOLOGIA. GALLI DELLA LOGGIA E., Le verità nascoste, IL CORRIERE DELLA SERA, 4 aprile 2012

La disoccupazione italiana, specie quella giovanile (dai 15 ai 24 anni) e femminile - e nel Mezzogiorno in modo particolare - ha raggiunto le cifre drammatiche di cui tutti i giornali ieri parlavano: in pratica un giovane italiano su tre e circa la metà delle giovani donne meridionali sono senza lavoro.

GIOVANI E LAVORO. TINAGLI I. I giovani diventino imprenditori di se stessi, LA STAMPA, 4 aprile 2012

Inventarsi un lavoro. Più la disoccupazione giovanile aumenta, più i ragazzi se lo sentono dire. Ma come possono fare? E come possiamo aiutarli a inventare nuovi lavori?

lunedì 2 aprile 2012

SCRITTORI E LAVORO. VENEZIANI M., Dalle rovine della Tecnica rinascerà l’età dello spirito, IL GIORNALE, 2 aprile 2012

A leggerlo con gli occhi miopi del presente, L'operaio di Ernst Jünger sembra la grandiosa metafora dell'avvento dei tecnici al potere. Anzi il Tecnico stesso sembra l'Operaio in loden, versione estrema della borghesia che si è fatta globale e immateriale come la finanza rispetto all'epoca dell'oro e del decoro. Ma più in profondità, lo sguardo profetico di Jünger è rivolto a un'epoca planetaria dominata dalla tecnica, che ha un esito a sorpresa rispetto alle sue premesse: la tecnica «spiritualizza la terra». Dopo gli dei, dopo il monoteismo, verrà lo Spirito, signore dell'Età dell'acquario, che appare attraverso i sogni e agisce mediante la magia. Lo spirito verrà tramite la tecnica, scrive Jünger, nel suo linguaggio oracolare, a volte allusivo, in alcuni tratti reticente, ed esoterico.

INCHIESTA SUL LAVORO. 1. ICHINO P.,Se otto su dieci ritrovano un posto, IL CORRIERE DELLA SERA, 1 aprile 2012

In Veneto l'81% di chi perde il posto lo ritrova in un anno. Il mistero dei numeri

Caro Direttore,
Monti e Fornero hanno dalla loro un argomento fortissimo: il progetto di riforma che il governo sta per presentare in Parlamento allinea il nostro diritto del lavoro a quello degli altri Paesi europei. Ma a questo argomento gli italiani che difendono l'articolo 18 ne contrappongono uno altrettanto forte: l'Italia non è come gli altri Paesi europei, perché da noi il lavoro manca; chi lo perde ha una enorme difficoltà a ritrovarlo.

LAVORO E ARTICOLO 18. FERRAINO G., Meno di metà dei subordinati coperti dallo Statuto del 1970, IL CORRIERE DELLA SERA, 3 gennaio 2012

MILANO - Agenzie di lavoro interinale; lavoratori a progetto (gli ex «co.co.co»); job sharing; staff leasing; «buoni lavoro»; collaboratori con la partita Iva; riforma dell' apprendistato: la fuga dal diritto del lavoro o, meglio, dallo Statuto dei lavoratori è cominciata da circa quindici anni e ha già cambiato profondamente il mercato italiano, rendendolo più flessibile e, per molti giovani, anche meno stabile. E se la precarietà di un impiego è data dalla facilità con cui si può essere licenziati, vale la pena ricordare che oggi su circa 19 milioni di lavoratori dipendenti soltanto 9,4 milioni sono «protetti» dall' articolo 18.

INCHIESTA SUL LAVORO. 2. ICHINO P., Ecco i «giacimenti» inutilizzati di lavoro, IL CORRIERE DELLA SERA, 2 aprile 2012

Sono almeno mezzo milione i posti che restano scoperti per mancanza di qualificazione

Caro Direttore,
il problema del lavoro nel nostro Paese non è soltanto quello dell'inconoscibilità dei milioni di occasioni che il mercato offre ogni anno, in ogni parte della Penisola (di cui abbiamo parlato ieri), ma anche quello della nostra incapacità di mettere
a frutto alcuni enormi giacimenti di occupazione, che lasciamo quasi del tutto inutilizzati.

DISCUSSIONE SULLA DECRESCITA. MAZZETTI G., Decrescita, fuga verso il passato, IL MANIFESTO, 1 aprile 2012

L'abbondanza felice dei nostri antenati, come la descrive Latouche, non esiste. E non ci sono limiti ai bisogni dell'uomo