mercoledì 30 aprile 2014

LA RICCHEZZA IN ITALIA. N. FERRIGO, Ecco la mappa del reddito italianoI più ricchi vivono a Milano e Roma, LA STAMPA, 30 aprile 2014

Comune per comune, ecco la mappa del reddito dei cittadini italiani: a realizzarla, elaborando i dati del ministero dell’Economia, Franco Morelli, 40 anni, di Ravenna, ingegnere informatico di professione e «civic hacker» per passione. «Per me lavorare incomprensibili elenchi di cifre e riuscire a trasformarli in indicazioni semplici e chiare a tutti è un buon modo per aiutare le persone a informarsi - racconta Morelli, che ha pubblicato la mappa sul suo blog «Opendatabassaromagna» -. L’interesse per gli open data è nato per aiutare il mio territorio, la Bassa Romagna, che comprende alcuni comuni in provincia di Ravenna, ma a volte mi capita di dedicarmi anche a progetti che provano a raccontare meglio il Paese, come in questo caso». Per realizzare la mappa Morelli è partito dal data set che raccoglie le denunce dei redditi Irpef del 2012, da poco disponibile in formato open data: si tratta del reddito dichiarato, sia da lavoro autonomo che dipendente, e i risultati non tengono conto dell’evasione fiscale. In rosso si possono vedere i comuni dove il reddito è più basso della media nazionale, che è di circa 20mila euro lordi l’anno, mentre in verde sono evidenziati quelli superiori alla media. Inevitabile notare la differenza tra Nord e Sud Italia, le oasi verdi dei grandi capoluoghi come Milano e Roma, oltre a quelle dei comuni più vicini alle località turistiche. I primi cinque comuni super-ricchi sono Basiglio, con più di 48 mila euro l’anno, seguita da Campione d’Italia, che si ferma a 40mila, poi Cusago, Torre d’Isola, tutti in Lombardia, e al quinto posto Pino Torinese, in Piemonte. 

Guarda la carta: http://www.lastampa.it/2014/04/30/economia/ecco-la-mappa-del-reddito-italiano-i-pi-ricchi-vivono-a-milano-e-roma-BqfB9RFwoZAQHAuNKrGjBO/pagina.html

lunedì 7 aprile 2014

LIBERALIZZAZIONE DEI CONTRATTI E MERCATO DEL LAVORO. REDAZIONE, Nestlè, vuole cambiare il contratto di lavoro: da indeterminato ad altre forme. Il no dei sindacati, LA REPUBBLICA, 7 aprile 2014

MILANO - Diventa un caso la trattativa per il rinnovo dell'integrativo in Nestlè. La società svizzera nella discussione con i sindacati ha messo sul tavolo la volontà di trasformare i contratti a tempo indeterminato e a tempo pieno in forme più flessibili, suscitando le critiche dei sindacati, che hanno subito proclamato lo stato d'agitazione. La notizia è stata diramata dal coordinamento sindacale e dalle segreterie nazionali Fai, Flai e Uila. "Venerdì si è svolto l'incontro per il rinnovo dell'integrativo di gruppo - hanno scritto in una nota - contrariamente alle consolidate relazioni sindacali e alle esperienze del passato l'azienda ha posto come pregiudiziale la soluzione di alcune problematiche organizzative in tre siti (Perugia, Frosinone, Parma) prima di affrontare la discussione dei punti della piattaforma. La proposta dell'azienda per tre siti risulta impraticabile: trasformare il contratto di lavoro da tempo indeterminato e tempo pieno in altre forme contrattuali per centinaia di lavoratori intaccherebbe i diritti dei singoli dal punto di vista del reddito e previdenziali".