lunedì 30 maggio 2016

LEGGE 104 FRA ABUSI E COSTI. L. LOIACONO, Scuola, lo scandalo della legge 104: ecco il piano anti-furbetti, IL MESSAGGERO, 30 maggio 2016

L’offensiva è partita, la scuola boccia i furbetti della legge 104 e mette a punto un piano per evitare abusi. È un caso tutto scolastico quello che riguarda l’uso smodato della 104 tra gli insegnanti e il personale ausiliario e la denuncia arriva direttamente da viale Trastevere dove il ministero dell’Istruzione sta stilando un piano specifico per mettere fine a un fenomeno ormai fuori controllo. La legge del ‘92 permette, a chi è affetto da disabilità o ha parenti disabili, di assentarsi dal lavoro, per un massimo di tre giorni al mese, per effettuare visite di controllo o cure senza perdere la retribuzione.

venerdì 27 maggio 2016

SOCIOLOGIA ED ECONOMIA. S. SASSEN, Le sanguisughe della ricchezza, IL MANIFESTO, 14 maggio 2016

Nel corso del Novecento gran parte dell’attenzione degli studiosi era rivolta alla tendenziale distruzione delle economie precapitaliste, incorporandole nelle relazioni capitaliste della produzione. Il periodo post-1980 rende visibile un’altra variante di questa appropriazione attraverso l’incorporazione. È la distruzione non delle modalità pre-capitaliste, bensì di varie strutture capitaliste keynesiane con lo scopo di favorire l’affermarmazione di una nuova specie di capitalismo avanzato, che possiamo definire «estrattivo».

ECONOMIA E COMMERCIO DI SCHIAVI. M. ZATTERIN, “Dall’America all’Europa un solo network di trafficanti”, LA STAMPA, 27 maggio 2016

Ann Mettler scandisce le parole, è chiaro che le sta pesando. Racconta di un briefing sulla sicurezza delle frontiere «con dei colleghi Usa», in cui «ci è stato detto che alcune delle gang impegnate nel contrabbando di esseri umani nel Nord America, quelle che operano al confine con il Messico, sono ora attive anche in Europa». Si ferma, fa una pausa. Poi riprende, la responsabile dell’European Political Strategy Centre (Epsc) della Commissione Ue, la think tank voluta dal presidente Juncker. Ha il ritmo da maratoneta del pensiero e un solido inglese velato di americano. «Quello che talvolta non si capisce è che le migrazioni illegali rendono più potenti i network criminali e diffondono la corruzione». Così, riassume, «l’incapacità di gestire i flussi migratori ha permesso alle reti criminali di prosperare».  

venerdì 20 maggio 2016

PER RICORDARE LA DINAMICA DELLA CRISI. ARTICOLI USCITI IN QUESTI ANNI SULLA CRISI ECONOMICA E LE SUE SFACCETTATURE.

IL TEMPO SCORRE E DELLA CRISI ECONOMICA NESSUNO PARLA PIU’. ECCO UN PICCOLO ELENCO DI ARTICOLI USCITI IN QUESTI ANNI SULLA QUESTIONE E RACCOLTI NEL BLOG



TEORIE ECONOMICHE CONTEMPORANEE. F. SYLOS LABINI, Economia neoclassica: scienza o pseudoscienza?, IL FATTO, 19 maggio 2016

Nel corso della presentazione del mio libro Rischio e Previsioni, cosa ci dice la scienza sulla crisi (Laterza, 2016 – in ingleseSpringer 2016

al Dipartimento di Economia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, cui hanno partecipato il prof. Monica Billio(direttore del Dipartimento di Economia) e il prof. Andrea Zorzi, vi è stato un dibattito con l’economista Michele Boldrin. Poiché a mio giudizio sono stati sollevati vari temi d’interesse generale sulla scientificità dell’economia neoclassica, che ho discusso varie volte nel passato, prima di proporre il video dell’incontro (vedi in fondo) cerco di fissare i termini del dibattito e di riportare le mie opinioni su alcuni dei punti che sono stati sollevati. 

FRANCIA. LA LEGGE SUL LAVORO. D. FUSARO, Francia: il Jobs Act d’oltralpe è legge: l’Europa attacca il lavoro, IL FATTO, 19 maggio 2016

IFrancia è stata adottata la “Loi Travail”, il “Jobs Act” francese:è passata grazie al governo socialista che, come il Pd in Italia, ha il compito di massacrare i lavoratori e favorire il capitale finanziario. Il capitale deve oggi vestire di rosso, ingannando ancora una volta lemasse manipolate che continuano – per quanto tempo ancora? – a pensare che la sinistra sia ancora sinonimo di emancipazione, quando è ormai sotto gli occhi di tutti che essa è il fronte avanzato della modernizzazione capitalistica che tutto sacrifica sull’altare del profitto, della concorrenza e della liberalizzazione.

sabato 14 maggio 2016

USA. I GIOVANI E IL CAPITALISMO. M. MAGATTI, I giovani dell’era della crisi che non amano il capitalismo, CORRIERE DELLA SERA, 14 maggio 2016

Una recente ricerca condotta dall’Institute of Politics della università di Harvard ha fatto discutere i media americani. Dai dati, risulta infatti che, nei giovani tra i 19 e i 25 anni, solo il 42% degli intervistati sostiene il capitalismo, mentre la maggioranza (51%) ne ha un’opinione negativa. IlWashington Post è arrivato a chiedersi se la crisi non stia cambiando gli orientamenti culturali delle nostre società: forse di fronte a un cambio generazionale destinato a trasformare gli equilibri economici e sociali?

mercoledì 11 maggio 2016

TEORIE ECONOMICHE E RIFORME POSSIBILI IN ITALIA. G. LUNGHINI, Disoccupazione e diseguaglianza, IL MANIFESTO, 11 maggio 2016

Che cosa pensare di questo nostro povero paese, in cui soltanto pochi stanno bene? Eccone i tratti somatici: tre milioni di disoccupati; più di dieci di inattivi, di cui quasi due milioni perché “scoraggiati”; due milioni e mezzo di precari; quasi due milioni di lavoratori in nero; una evasione fiscale complessiva tra il 20 e il 30% del Pil; una distribuzione del reddito tale che l’1% della popolazione possiede oltre il 10% della ricchezza complessiva – mentre in sette milioni vivono in povertà.

venerdì 6 maggio 2016

LAVORO E TECNOLOGIA NEL FUTURO. R. POLATO, Festival dell’Innovazione, la rivoluzione industriale 4.0 e la cogestione uomo-robot, CORRIERE DELLA SERA, 5 maggio 2016

PADOVA Chi lo sa, se prima o poi alle catene di montaggio i robot prenderanno davvero il posto degli uomini. O se, anche fosse, la «fabbrica digitale» non abbia in fondo già in sé gli anticorpi per trasformare la velocissima «rivoluzione industriale 4.0» da probabile apocalisse in possibile opportunità. La risposta, a cercarla come è stato fatto ieri al «Galileo Festival dell’Innovazione», forse sta in due immagini. Una è una foto d’epoca: 1908, Ford T, primo modello d’auto di massa. L’altra è il suo equivalente un secolo più tardi: anche la Panda è una delle macchine più a buon mercato, più vendute e più longeve della propria era. Dopodiché. Per costruire la Ford, a inizio ‘900, agli operai erano sufficienti 18 diverse tipologie di operazioni. Per la Panda, nel 2016, ne servono 54 mila.