venerdì 6 maggio 2016

LAVORO E TECNOLOGIA NEL FUTURO. R. POLATO, Festival dell’Innovazione, la rivoluzione industriale 4.0 e la cogestione uomo-robot, CORRIERE DELLA SERA, 5 maggio 2016

PADOVA Chi lo sa, se prima o poi alle catene di montaggio i robot prenderanno davvero il posto degli uomini. O se, anche fosse, la «fabbrica digitale» non abbia in fondo già in sé gli anticorpi per trasformare la velocissima «rivoluzione industriale 4.0» da probabile apocalisse in possibile opportunità. La risposta, a cercarla come è stato fatto ieri al «Galileo Festival dell’Innovazione», forse sta in due immagini. Una è una foto d’epoca: 1908, Ford T, primo modello d’auto di massa. L’altra è il suo equivalente un secolo più tardi: anche la Panda è una delle macchine più a buon mercato, più vendute e più longeve della propria era. Dopodiché. Per costruire la Ford, a inizio ‘900, agli operai erano sufficienti 18 diverse tipologie di operazioni. Per la Panda, nel 2016, ne servono 54 mila.




È già a partire da questo confronto, scelto da Gabriele Caragnano (Fondazione Ergo) per aprire il dibattito sulla «Fabbrica 4.0», che alla platea del Galileo Festival diventano chiari quali siano implicazioni, rischi, chance. E qui, a Padova, è soprattutto sulle chance che si prova a puntare. Intanto: è evidente che un «ecosistema» - allungato ai fornitori - digitale così complesso va gestito, ma che a saperlo fare si aprono nuove professionalità. Il punto, nota Tiziano Treu, è che mentre i lavoratori sono pronti alle sfide (lo ha appena dimostrato una ricerca di Daniele Marini), chi li rappresenta ha «molte più resistenze al cambiamento». Per dire: si può affrontare una rivoluzione del genere con «l’impianto contrattuale dei metalmeccanici, fermo agli anni 70»? Annuisce Fabio Storchi, l’uomo che, da leader Federmeccanica, a cambiare sta provando. Si è preso uno sciopero. Non pensa che sarà oggi - le trattative riprendono - la giornata buona. Ma nemmeno crede che il sindacato non capisca. E poi, non ha fretta.

Nessun commento:

Posta un commento