mercoledì 8 febbraio 2017

LAVORO E SUICIDIO GIOVANILE. A. PASQUALETTO, Udine, la lettera del 30enne suicida: «La mia generazione è perduta. Mai un lavoro, vi dico addio», CORRIERE DELLA SERA, 8 febbraio 2017

La lettera in cui un 30enne spiega il suo suicidio. «Sono stufo di fare sforzi senza ottenere risultati, stufo di critiche, stufo di colloqui di lavoro come grafico inutili. Troppi no. Di no come risposta non si vive, di no si muore...» Io non ho tradito, io mi sento tradito, da un’epoca che si permette di accantonarmi... La felicità Dentro di me non c’era caos. Dentro di me c’era ordine Questa generazione si vendica di un furto, il furto della felicità