venerdì 28 luglio 2017

CINA. PARTE LA CENTRALE AD ENERGIA SOLARE. LA STAMPA, 28 luglio 2017

La prima centrale mondiale ad energia solare a forma panda sarà operativa entro il 10 agosto nella provincia dello Shanxi nella parte settentrionale della Cina. L’impianto si trova a Datong City e copre un’area di 247 ettari con una capacità totale di 50 megawatt. Le celle solari saranno dei colori del panda - bianco e nero: quelle nere sono di silicio mentre le patch bianche sono a film sottile. Il progetto svilupperà ulteriormente altri due impianti solari a forma di panda con la stessa capacità di generazione di energia di 50 megawatt.

http://www.lastampa.it/2017/07/28/multimedia/scienza/ambiente/al-via-la-prima-centrale-solare-a-forma-di-panda-con-capacit-di-megawatt-CMh5y3KvfWUXuwHFoMz50K/pagina.html

giovedì 27 luglio 2017

UNA REPUBBLICA FONDATA SUL LAVORO. R. GENOVESE, Articolo 1? Ma sarebbe da cambiare!, IL PONTE, 26 febbraio 2017

Spesso sento dire che saremmo conservatori perché non disposti a mutare neppure una virgola dell’impianto costituzionale della Repubblica. Non è così. L’Articolo 1, per esempio, se fosse possibile lo riformuleremmo volentieri. Guarda caso, però, proprio questo è stato assunto a simbolo della formazione politica appena uscita dal Pd, con l’apporto di un certo numero di deputati in trasferimento da Sinistra italiana.

POLITICA ECONOMICA OGGI. DA IL PONTE, 5 luglio 2017

https://kikukula5.blogspot.it/2017/07/politica-economica-oggi-m-rossi-le.html

RICERCHE AMERICANE. FELICI QUANDO NON SI LAVORA. A. SARAGOSA, Sorpresa, i soldi possono fare la felicità. Ma solo se puoi comprarti il tempo, LA REPUBBLICA, 26 luglio 2017

LIBRI e film ci hanno presentato infinite volte la figura del milionario che si circonda di lusso e oggetti preziosi, ma che alla fine, più che molto felice, sembra solo molto stressato. Forse quei "poveri ricchi" sarebbero più soddisfatti se usassero i loro soldi non per comprare oggetti, ma per acquistare la risorsa più scarsa e meno rinnovabile di tutte: il tempo. E' la conclusione a cui è arrivato un gruppo di economisti americani e canadesi, coordinato da Ashley V. Whillans, della Harvard University, dopo avere scoperto che il modo con cui i soldi "comprano la felicità" è quello di "acquistare tempo" cioè spendere denaro per pagare persone che svolgano al posto nostro dei servizi non particolarmente piacevoli, come pulire la casa, portare a spasso i cani o tagliare l'erba del giardino, aumentando il nostro tempo libero.

sabato 22 luglio 2017

LE TENDENZE DEI CONTRATTI DI LAVORO IN ITALIA. REDAZIONE, Inps: “Stabile solo un’assunzione su quattro”, LA STAMPA, 21 luglio 2017

«Nei primi 5 mesi del 2017, nel settore privato, si registra un saldo, tra assunzioni e cessazioni, pari a +729.000», superiore a quello dei due anni precedenti (considerando il periodo gennaio-maggio). Così l’Inps. Il saldo annualizzato, la differenza tra assunzioni e cessazioni negli ultimi 12 mesi, risulta pari a +497.000. Un risultato che «cumula la crescita tendenziale dei contratti a tempo indeterminato (+21.000), dei contratti di apprendistato (+48.000) e, soprattutto, dei contratti a tempo determinato (+428.000)». 

lunedì 17 luglio 2017

INTELLIGENZA ARTIFICIALE ROBOTICA LAVORO E AUTOMAZIONE. A. SIGNORELLI, Il futuro del lavoro, tra robot e reddito di cittadinanza, LA STAMPA, 17 luglio 2017

I timori relativi all’impatto delle macchine sul mondo del lavoro non sono novità: dai luddisti di inizio Ottocento fino agli autori del rapporto Triple Revolution del 1964 (che giunse sulla scrivania del presidente degli Stati Uniti Lyndon Johnson), la storia recente è costellata di allarmismi riguardanti il rischio di una disoccupazione di massa causata dall’automazione dei lavori. Regolarmente, però, le previsioni più pessimistiche sono state smentite e gli impieghi cancellati sono stati sempre sostituiti da nuovi lavori, senza causare un aumento degli inoccupati. Visti i precedenti, perché la diffusione dell’intelligenza artificialecontinua invece a essere considerata una minaccia per i lavoratori? 

SOCIAL NETWORK E INFLUENCER. MODELLI EDUCATIVI E PROFESSIONI AMBITE. DA CORRIERE DELLA SERA, 17 luglio 2017

https://kikukula2.blogspot.it/2017/07/social-network-e-influencer-modelli.html

POTENZE ECONOMICHE. ITALIA. INDAGINE UE. REDAZIONE ECONOMIA, Lavoro, i dati dell'Europa: in Italia record di Neet, aumenta la povertà, CORRIERE DELLA SERA, 17 luglio 2017

Un Paese dove il numero di lavoratori autonomi è fra i più alti d'Europa (più del 22,6%), i giovani fra 15 e 24 anni che non hanno e non cercano lavoro (i cosiddetti Neet) toccano il record Ue del 19,9% (la media europea è 11,5%), la differenza fra uomini e donne che lavorano è al 20,1%, e il numero di persone che vivono in condizioni di povertà estrema (11,9%) è aumentato fra 2015 e 2016, unico caso in Ue con Estonia e Romania. È la fotografia dell'Italia offerta dall'indagine 2017 sull'occupazione e sugli sviluppi sociali in Europa (Esde) pubblicata dalla Commissione.

POTENZE TECNO-ECONOMICHE. CINA. M. GAGGI, Il volto ignorato della Cina, potenza dell’hi tech, CORRIERE DELLA SERA, 17 luglio 2017


Sul palcoscenico Han e Sophia discutono del futuro del genere umano. «Entro 20 anni i robot potranno fare tutti i lavori dell’uomo» dice Han, espressione spavalda sotto un cappello a falde larghe. «Ma gli uomini sono più riflessivi dei robot e hanno una loro capacità di correggersi» ribatte garbatamente Sophia, con un visetto che ricorda vagamente Audrey Hepburn. Hal e Sophia sono due robot: umanoidi creati dal genio di Ben Goertzel, un brasiliano con radici per metà statunitensi per metà est europee. La sua azienda, Hanson Robotics, ha sede in Texas, ma lui lo spettacolo della tecnologia, mercoledì scorso, l’ha messo in scena in Cina, a Hong Kong. E il baricentro dei suoi interessi si sposta sempre più verso l’Asia dove le tecnologie digitali, a cominciare dall’intelligenza artificiale, progrediscono con una rapidità impressionante.

MODELLI EDUCATIVI E PROFESSIONI AMBITE. DA CORRIERE DELLA SERA, 17 luglio 2017

https://kikukula2.blogspot.it/2017/07/modelli-educativi-e-professioni-ambite.html

domenica 16 luglio 2017

LAVORO E SFRUTTAMENTO NEL MONDO GLOBALIZZATO. E. GIORDANA, Dai campi di cotone uzbeki alla boutique, filiera criminale, IL MANIFESTO, 2 luglio 2017

Dal cuore di Old Dakha, la capitale del Bangladesh, bisogna prendere dei piccoli battellini per attraversare il Buriganga e raggiungere l’altra sponda. Su questo largo fiume dalle acque nere come la pece si viene traghettati su piroghe sottili e dall’equilibrio apparentemente instabile.

venerdì 14 luglio 2017

DIRITTI DEL LAVORO OGGI. BREVE RIEPILOGO DI UN VENTENNIO DI LEGGI LIBERALI. M. ALBERTI, 1997-2017. Da Treu al Jobs act, cronistoria del precipizio dei diritti, IL MANIFESTO, 14 luglio 2017

recenti dati diffusi dall’Istat sulla crescita della disoccupazione e della precarietà, specialmente fra i giovani, chiariscono come la deregolamentazione del mercato del lavoro, che imperversa da vent’anni, ha prodotto i risultati devastanti a cui assistiamo.

DIRITTI DEL LAVORO OGGI. M. DI FAZIO, La risposta choc dall'azienda: "Senza preavviso di sette giorni non puoi andare al funerale", L'ESPRESSO, 10 luglio 2017

Sono barista e commessa da 18 anni. Lavoro in nero da sempre. 3 euro e 50 l’ora, 53 ore la settimana, compresi il sabato e la domenica. Ferie e malattie non retribuite. Una figlia piccola a carico. Ho avuto, ieri, un grave lutto in famiglia e ho chiesto il giorno libero per recarmi ai funerali. Ma sapete cosa mi è stato risposto? ‘Il permesso non può esserti concesso’, perché avrei dovuto avvisare una settimana prima. E io ho replicato: ‘la morte non ti avvisa prima’”.

TEORIE ECONOMICHE. ECONOMIA E PREDICIBILITA'. M. MUNAFO', Perché gli economisti non hanno previsto la crisi?, L'ESPRESSO, 14 luglio 2017

Ma perché nessuno ha visto arrivare questa crisi economica?». La domanda fatta davanti a quel pubblico non era una delle più originali, anzi: se non fosse stato per il contesto particolare e per gli ancor più speciali protagonisti della discussione, sarebbe stata forse derubricata come una banalità, una provocazione, niente di più. Ma visto che a porre il quesito è stata la Regina Elisabetta II di Inghilterra, e le persone a cui lo rivolge in quel novembre del 2008 sono gli accademici della prestigiosa London School of Economics, di banale c’è molto poco. L’economista è nudo: e a farglielo notare è un Sovran. Così, nei mesi successivi, gli studiosi si impegnano per formulare una risposta all’altezza della regnante, arrivando ad ammettere «un fallimento dell’immaginario collettivo di molte persone brillanti a livello nazionale 
e internazionale (gli economisti ndr) nel comprendere 
i rischi per il sistema nel suo complesso».

lunedì 10 luglio 2017

SOCIOLOGIA ECONOMICA. LA CRISI DEL CAPITALISMO OSSIA IL SUO TRIONFO ASSOLUTO. G. BATTISTON, Il capitalismo è morto per overdose perché ha avuto troppo successo, L'ESPRESSO, 10 luglio 2017

Il capitalismo sta morendo per overdose da sé stesso». È la tesi del sociologo Wolfgang Streeck, direttore del Max-Planck Institut di Colonia, tra i più autorevoli centri di ricerca in Europa. Nel suo ultimo libro, “How Will Capitalism End? Essays on a Failing System” (Verso book), Streeck conduce una diagnosi spietata sulle patologie del capitalismo democratico, quella particolare formazione sociale che, nel dopoguerra, aveva allineato democrazia e capitalismo intorno a un patto sociale che gli conferiva legittimità.

Dagli anni Settanta, con la fine della crescita economica e, poi, con l’avanzare della rivoluzione neoliberista, quel patto sociale viene meno. Il capitale avanza, la democrazia indietreggia. Saltano i vincoli politici e istituzionali che avevano trattenuto «gli spiriti animali» del capitalismo. Che vince, ma vince troppo. Oggi, a rivoluzione compiuta, il capitalismo è in rovina «perché ha avuto troppo successo», spiega Wolfgang Streeck a l’Espresso.

martedì 4 luglio 2017

LA FAME NEL MONDO. R. STAGLIANO', In un libro inchiesta la grande bugia sulla fame nel mondo, LA REPUBBLICA, 26 aprile 2016

MANTOVA. Che colossale abbuffata di ipocrisia si consuma intorno alla fame. Prima l’hanno ribattezzata «insicurezza alimentare», come se depotenziarla linguisticamente la rendesse meno micidiale. Poi hanno truccato le statistiche, per vantare inesistenti progressi in questa lotta che è di Sisifo solo per il sostanziale disinteresse di chi la combatte. Intanto i misteri abbondano: produciamo cibo per dodici miliardi di persone e tuttavia quasi un miliardo su sette di quelle che abitano sulla terra non ha di che riempire il piatto. La scomoda verità è che chi fa la fame oggi non lo deve tanto alla povertà propria quanto alla ricchezza altrui. Succede perché i due terzi di aiuti all’India vanno a finire nelle tasche dei funzionari corrotti. O perché la stessa percentuale dei soldi stanziati dagli Stati Uniti in realtà resta a ingrassare l’economia americana. O perché la Monsanto ha messo in piedi uno schema ricattatorio per lucrare sui semi. O perché i derivati sul grano valgono cinquanta volte di più della produzione del grano e questa e altre speculazioni hanno fatto triplicare il prezzo dei cereali, rendendoli proibitivi per chi ne aveva un bisogno vitale.